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C’è un futuro ecologico per lo smaltimento e il riciclaggio dell’eternit ?

Geo ospita il Prof. Norberto Roveri, professore ordinario di chimica generale ed inorganica dell’Università di Bologna, per parlare delle soluzioni oggi possibili per lo smantellamento e smaltimento dell’amianto e dell’eternit. Quali sono i passi per eliminarlo senza correre rischi? Quanto costa? C’è un futuro ecologico per il suo smaltimento e riciclaggio?

Amianto e siero di latte, se fatti interagire tra di loro con un’innovativa tecnologia, possono essere eliminati e produrre materie prime commercializzabili senza dare alcun tipo di scarto. Artefice di questo circolo virtuoso, che rende inerte un rifiuto estremamente pericoloso per l’ambiente e la salute, è la Chemical Center, spin-off del dipartimento di chimica dell’Università di Bologna. Il metodo di «trasformazione di manufatti cemento–amianto con siero di latte esausto» che ha messo a punto è composto di due fasi.

DUE FASI – «La prima avviene a temperatura ambiente in un reattore in vetroresina dove vengono poste una tonnellata di eternit (cemento + amianto) e 10 tonnellate di siero di latte: dalla loro reazione si libera CO2 e si producono acqua, ioni calcio e fibre di amianto che si depositano sul fondo», spiega dice Giovanni Viola, amministratore unico di Chemical Center. «Le fibre sono protagoniste della seconda fase che avviene in quattro ore a una temperatura di 150–180 gradi e produce una soluzione di ioni metallici recuperabili per via elettrochimica e fosfati, silicati e batteri morti utilizzabili come fertilizzanti», aggiunge Viola, intervenuto all’Italian Forum on Industrial Biotechnology and Bioeconomy (Ifib) tenutosi di recente a Milano.
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Diritto allo studio: la mia lotta insieme a Sara Kadiri

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Il 18 Luglio 2013 mi strabuzzarono gli occhi di fuori: il nuovo Bando decretato dall’E.R.S.U., Ente regionale che per denominazione dovrebbe, ripeto dovrebbe, tutelare il diritto allo studio, aveva appena tagliato fuori migliaia e migliaia di studenti!! Perché?? L’Ente e il nuovo bando non ci ritengono più meritevoli. Secondo infatti le nuove disposizioni del Bando di corso 2013/2014, viene di fatto escluso lo studente che ha perso un solo anno nella sua carriera, anche per un solo credito. Le nuove norme sanciscono che il merito, rilevato sui crediti conseguiti dallo studente, sia calcolato dall’anno di immatricolazione e non dall’anno di corso cui lo studente è iscritto, come peraltro avveniva fino allo scorso anno.Il Bando di concorso 2012/2013 prevedeva che lo studente che avesse perso un anno, e dunque ripetente, per conseguire il merito necessario al concorso per le borse di studio e i servizi abitativi, dovesse ottenere 10 CFU, per ogni anno perso, in aggiunta a quelli richiesti allo studente in corso e in regola con la carriera del proprio corso. L’Ente, non tenendo in considerazione che in facoltà e corsi dall’elevata difficoltà didattica come Giurisprudenza o Ingegneria, perdere un anno equivale ormai a prassi. Siamo stati moralmente “calpestati”, nessuno e specialmente i Rappresentanti E.R.S.U.,eletti per curare gli interessi di noi studenti, ci hanno avvisati. Di colpo ci siamo ritrovati senza posto letto, senza tesserino mensa e senza borsa di studio, come se i libri fossero poco cari, il costo della vita diminuito e gli affitti regalati!!! Pochi giorni dopo fondai un gruppo su facebook: << ESCLUSI DAL BANDO DELL’E.R.S.U 2013/2014>> a cui aderirono tanti rivoluzionari da tastiera ma pochi seriamente intenzionati (più di 850 membri), di questi SOLO 25 si sono presentati all’incontro con l’avvocato per proporre il ricorso al T.A.R. Mi fa tanti rabbia sapere che gli studenti non sono più in grado di indignarsi, ci stanno togliendo diversi servizi, le tasse aumentano e noi glielo lasciamo fare. Più che la mancata partecipazione delle Associazioni Universitarie, che sono state latitanti, mi rattristano i cortei di liberi studenti che non ci sono stati.
Dopo vari incontri (e dunque spese a nostro carico, si nessuno ci regala niente!) con l’Ufficio Assegnazioni, abbiamo proposto all’Ingegnere Sciuto (Dirigente area assegnazioni) quantomeno di “riaprire” il bando per i migliaia di ESCLUSI ai fini dell’assegnazione del posto letto e tesserino mensa. A distanza di tempo, lo stesso ha mantenuto la parola data, fino al 29 Novembre è possibile inviare la domanda di partecipazione. Un amaro beneficio: il secondo pasto la pagheremo a seconda della fascia ISEE e avremo i posti letto SOLO SE ne avanzeranno. Comunque ce lo siamo conquistati a suon di discussioni e non di meno tramite il ricorso che una quindicina di ragazzi, su mia iniziativa, abbiamo proposto al T.A.R che purtroppo, argomentando su un discrezionalità dell’ente, lo stesso ha rigettato. Vi chiederete:” ma i Rappresentanti E.R.S.U.??’Le Associazioni studentesche?” Soltanto il Collettivo di Scienze Politiche e il Collettivo Sdai si sono fatto vivi nella lotta. Associazioni Universitarie, Ars e tutto il resto, vi hanno solo agevolato le entrate in discoteca piuttosto che tutelare quello per cui vantate un vero e proprio diritto: LO STUDIO! Quindi che nessuno si prenda i meriti per ciò che non ha fatto e di cui non si è minimamente interessato. Ringrazio profondamente il Rappresentante di Dipartimento di Matematica e Informatica, che senza conoscermi ha immediatamente sposato la causa:Daniele Oliveri, in questa battaglia è stato al mio fianco dal primo all’ultimo giorno; e coloro i quali sono venuti agli incontri e hanno proposto con noi ricorso al T.A.R. contro il bando che di diritto allo studio non ha proprio niente! Daniele Oliveri ci ha poi aggiornati sull ‘incontro che si è tenuto nel palazzo dell’Università di Catania, il cui tema era :”Finanziamento statale delle residenze universitarie: bilancio e prospettive”.Riporto dio seguito il suo intervento:” Dopo che i prof. di Roma, Giuseppe Catalano e Adolfo Baratta, hanno illustrato in modo utopico le prospettive dell’università, e dopo che il Presidente dell’Ersu Alessandro Cappellani parla di priorità scegliendo il tema alloggi come prioritario.. Mi sono permesso di fare le mie considerazioni facendo luce sul fatto che da anni l’Università di Catania (Vecchia amministrazione Recca) e l’Ersu, piuttosto che costruire nuove residenze aprendo cantieri di lavoro si è preferito pagare delle somme esorbitanti (vedi l’affitto ex hotel costa) chissà perché.. e che i costi di gestione delle residenze sono quasi il doppio delle residenze che si trovano in altre luoghi. Poi ho ricordato che il tema urgente a cui far fronte è la modifica di un bando che taglia fuori i ripetenti con qualsiasi reddito essi siano, quindi lo studente si trova in una situazione che per mantenersi gli studi deve lavorare a nero in qualche locale di Catania… Ho detto che l’Ingegnere Sciuto, anche lui presente e accomodato nel pubblico, ci ha fatto delle promesse e si è parlato di un decreto legge mentre l’ultima norma relativa al diritto allo studio risale al 2002/2003 e che quindi il bando, scopiazzato da quello di Palermo, è stata una scelta dell’ente. Infine a preso parola l’Ingegnere Sciuto promettendo che i termini per i benefici si riapriranno per i ripetenti e che sarà data la possibilità del pasto gratis, dell’alloggio e se ci riesce l’esenzione della seconda tassa, che il bando il prossimo anno sarà cambiato non toccando più chi è ripetente da un solo anno. Io ho risposto : Vedremo.”
Nonostante tutto abbiamo dimostrato come 30 persone attive, semplici studenti, riescano ad ottenere qualcosa . Ormai è risaputo l’università deve diventare un lusso, ora sta a noi permetterlo o no. Sara Sadia Kadiri.

Qui L’articolo pubblicato da Ctzen:

http://ctzen.it/2013/11/19/ersu-ancora-polemiche-per-il-bando-2013-in-certe-facolta-essere-ripetenti-e-la-norma/

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La cultura è antimafia: combattere il riciclaggio di denaro tramite un eco-compattatore

La cultura è antimafia: combattere il riciclaggio di denaro tramite un eco-compattatore


Osservando questo genere di strumenti, prendo sempre più consapevolezza di quanto la nostra civiltà, se così si può chiamare, è rimasta indietro.
Ma essa non è rimasta indietro casualmente, noi non siamo privi di soluzioni ma siamo stati indotti a pensarlo; ci hanno chiuso mente e bocca, poichè ancora oggi c’è chi ferma a tutti i costi lo sviluppo di un paese per guadagnarci a discapito della nostra salute..
Mi riferisco alla criminalità organizzata, ed alla mafia in particolare.
Queste persone sono politici, banchieri, dottori .. prendono il caffè nel nostro stesso bar e magari la salutiamo con una bella stretta di mano (mi fa schifo il solo pensiero). Nel nostro egoismo pensiamo che è meglio farcerli amici, e questi che fanno per noi..?Costruiscono discariche prive di qualsiasi sistema di sicurezza che impedisca la contaminazione del territorio circostante, uccidendo migliaia e migliaia di bambini, padri e madri.
La lotta contro la mafia è fondamentale, nessuno può dire di non aver subito niente, in maniera più o meno diretta, in maniera sopportabile o meno la mafia ci tocca a tutti, uno per uno, e il nostro dovere è contrastarla prima che accada l’irrimediabile.
Ora di sicuro vi chiederete il perchè io abbia scelto questo video per dire una cosa del genere: l’ho fatto per evidenziare che la mafia si combatte con l’informazione, la cultura e con queste “armi”. Uno strumento simile in ogni paese quanto potrebbe cambiare la situazione ? A voi la scelta, limitarsi solo a pregare ogni domenica o lottare portando nel nostro piccolo il cambiamento per un mondo migliore!

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Siamo diversi?

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Scrivo questo mio pensiero con molta angoscia, le critiche e gli insulti rivolti ai nostri fratelli venuti da terre lontane, che in questi giorni hanno protestato in maniera aggressiva o meno, mi hanno veramente turbato.
Noto come la gente a forza di essere circondata dal benessere materiale, e resa schiava da un materialismo non naturale, abbia perso di vista valori come la comprensione, la sensibilità e la capacità di ascolto. Guai a toccare ogni forma di bene materiale, soprattutto quando si chiama “moneta”. Eh già, i soldi… per quelli si arriverebbe a far di tutto, vendere un fratello, calpestare un figlio, abbandonare una madre, tutto…
A forza di pensare continuamente a quello che possediamo, abbiamo perso di vista ciò che siamo… proprio così, ci siamo dimenticati di essere uomini, prima di qualsiasi altra cosa, e che aldilà dei tratti somatici e del colore della pelle, siamo tutti uguali, umani, fatti di carne ed ossa.
Ma soprattutto abbiamo perso la consapevolezza che in realtà non esiste un italiano o un siriano, ma esiste un uomo… quell’uomo che aldilà del luogo in cui è stato concepito, o ha vissuto la sua vita fino ad oggi, si è solo ritrovato ad abitare un angolo di mondo lontano dal nostro solo geograficamente, e che qualunque nome porti, è sempre stato scelto da altri uomini solo per potersi orientare.
Siamo tutti uguali, abbiamo tutti il diritto di vivere e di far vivere…
Uomini che scappano dalla loro terra lasciando ogni cosa, per non respirare più la paura, per poter provare a sognare, per non veder più morire amici e familiari, scappano da terre dilaniate e violentate ogni giorno, eppure sono così forti da andare alla ricerca della vita, di una vita forse più pura della nostra, fatta di libertà e pace, e non di materialismo, o di un fantomatico “potere” che l’uomo cerca a tutti i costi di aggiudicarsi.
Cercano la libertà di poter camminare a testa alta respirando il profumo della vita, la libertà di poter
accudire le creature che hanno dato alla luce, la libertà di mantenere quella luce nei loro occhi per sempre e di sentire il calore dell’amore che solo una famiglia può dare.
Noi persone che abbiamo avuto veramente tutto da questa vita, per quanto possiamo sforzarci non possiamo mai capire gli occhi sofferenti di chi ha visto morire la propria famiglia e sentito i brividi del gelido vento della morte.
Io ho visto la luce e posso guardarla quando voglio, posso fare a meno della paura, posso chiudere gli occhi e non pensare più a niente, posso camminare fin dove mi pare e scegliere insieme alla mia compagna la terra dove far nascere e crescere felici i nostri figli regalandogli una vita degna di essere definita tale…
Ma allora mi chiedo, chi è veramente diverso? E in cosa poi?…. sono loro? o sono io?

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Cara di Mineo: centro d’accoglienza o altro?

Alla fine dell’estate il Centro d’accoglienza per richiedenti asilo più grande d’Europa ha raddoppiato la sua popolazione, a causa dei continui sbarchi. Adesso vivono in dieci in una casa di 160 metri quadrati. Aspettano mediamente un anno per ricevere un permesso da rifugiati e nel frattempo si sono organizzati, tra feste e mercatini fai da te. «Siamo diventati la prima impresa del Calatino», spiega Sebastiano Maccarrone, direttore del consorzio che gestisce il Centro ricevendo dallo Stato circa 4milioni di euro al mese e offrendo opportunità di integrazione. A volte però non bastano per affrancarsi da una condizione di eterno presente. Guarda il reportage fotografico

«Questo è un luogo di passaggio, non solo burocratico, soprattutto mentale». La definizione più azzeccata del Centro d’accoglienza per richiedenti asilo più grande d’Europa è di  Gioacchino Cutrupia, uno degli psicologi che presta servizio al Cara. A lui e ai suoi colleghi è affidata la delicata missione di rimarginare ferite profonde: «Traumi post-violenze, mancanza di sonno e concentrazione, impazienza e tristezza». Lavoro improbo in una struttura che accogliequasi quattromila persone. Mercoledì 16 ottobre, il giorno della nostra visita, la cucina ha sfornato 3.890 pasti a pranzo. Riso in bianco, pasta con salsa e fagioli, hamburger di tacchino. Numeri lievitati con l’aumento degli sbarchi sulle coste della Sicilia. «Alla fine dell’estate, in 15 giorni siamo passati da duemila ospiti, il massimo della capienza secondo l’accordo politico sul territorio, a quelli attuali», spiega Sebastiano Maccarrone, il direttore del Centro, che prima di arrivare a Mineo ha lavorato a Lampedusa, dove il discusso consorzio Sisifo, al centro di un intricato conflitto di interessi come dimostra l’inchiesta del giornalista Mario Barresi, gestisce il centro di prima accoglienza. Continua a leggere »

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Siciliani invadono la Base Militare USA: Riappropriazione della nostra terra !

9 agosto 2013 i siciliani provenienti da ogni comune della sicilia, insieme a i No-tav della Val di Susa, No Dal Molin e gli instancabili attivisti No Muos si uniscono in un corteo pacifico, con bambini, giovani e anziani, aperto da striscioni che recitano “Fermarlo è possibile. Fermarlo tocca a noi” e “Crocetta ci ha tradito”.
“Il corteo ha raggiunto la base americana riuscendo a sfondare la recinzione e quindi a entrare all’interno del MUOS. Momenti di tensione e qualche scontro con le forze dell’ordine che, in assetto antisommossa, presidiavano tutta la riserva naturale. Tra di loro anche un finanziere ferito. I manifestanti hanno chiesto di entrare nella base per raggiungere alcuni di loro che già nella notte dell’8 agosto erano riusciti a entrare e a salire in cima ai tralicci. “L’occupazione è un segnale a tutti, ci riprendiamo ciò che non appartiene agli Stati Uniti” affermano i rappresentanti dei comitati. Intanto dopo gli scontri e i disordini la procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamenti. “

Fonte: http://tv.ilfattoquotidiano

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Crocetta da il via libera al muos


Il coordinamento regionale dei comitati No MUOS esprime sconcerto per l’atto con cui oggi il Presidente Crocetta ha revocato i provvedimenti di revoca delle autorizzazioni all’installazione del MUOS. Ieri la Regione Siciliana si era costituita nel procedimento pendente avanti il CGA di Palermo, con due fogli occupati in gran parte dall’elenco delle parti in giudizio, e con la mera richiesta immotivata di rigetto dell’appello, senza produrre a corredo alcun documento. Si tratta dell’atteggiamento tipico delle avvocature pubbliche quando non hanno particolare interesse all’esito del giudizio. Ed oggi, alla vigilia dell’importante udienza, arriva la revoca della revoca, che fa venir meno l’oggetto del giudizio.
Questo fatto conferma i sospetti che abbiamo sempre avuto: c’era un preciso accordo fra la Regione ed il Ministero della Difesa per il quale il deposito del parere (addomesticato) dell’ISS avrebbe costituito la chiusura del cerchio per autorizzare la prosecuzione dei lavori, sulla pelle dei cittadini niscemesi e di tutti i siciliani. E cosa ancor più grave è che la Regione Siciliana basi il suo atto su uno studio di cui non prende minimamente in considerazione la parte realizzata dai tecnici da lei stessa nominati, e che sono in totale disaccordo e contrasto con quanto affermato dagli scienziati dell’ISS.

Ma rimangono agli atti le note critiche dei tecnici della regione e la verificazione del Prof. D’Amore che svelano il gioco che si sta svolgendo alle spalle di tutti noi, e rimane inoltre pendente al TAR di Palermo il procedimento instaurato dal Comune di Niscemi contro le autorizzazioni.

Questo ignobile atto di vigliaccheria politica a servizio dei poteri forti, e a discapito della salute e della sicurezza dei cittadini, non fermerà di un passo l’opposizione determinata e decisa dei comitati No MUOS, che in questi mesi di denunce hanno fatto venire alla luce tutta l’illegalità che caratterizza questa vicenda, di cui ogni responsabile dovrà rispondere, compresi da oggi anche il Presidente Crocetta e tutta la sua Giunta.

24 luglio 2013

Fonte:http://www.nomuos.info/

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M.U.O.S made in USA : strumento di morte

antenneLa stazione di telecomunicazioni di Niscemi (Caltanissetta) è attiva dal 1991. Si tratta di una delle infrastrutture militari più estese del territorio italiano: 1.660.000 metri quadri di terreni boschivi e agricoli, entrati nel settembre 1988 nella disponibilità del Demanio pubblico dello Stato – Ramo Difesa Aeronautica Militare, dopo l’acquisizione dalla Olmo S.p.A. di Catania.
La Naval Radio Transmitter Facility di Niscemi assicura le comunicazioni supersegrete delle forze di superficie, sottomarine, aeree e terrestri e dei centri C4I (Command, Control, Computer, Communications and Intelligence) della Marina militare Usa. Un’infrastruttura ad uso esclusivo delle forze armate statunitensi, come scritto nell’Accordo tecnico tra il Ministero della difesa e il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America riguardante le installazioni in uso alle forze USA di Sigonella, firmato a Roma il 6 aprile del 2006 dall’ammiraglio N. G. Preston, comandante US Navy per la regione europea e dal generale Mario Marioli dell’esercito italiano. Come si legge nell’accordo, l’uso esclusivo «significa l’utilizzazione dell’infrastruttura da parte della forza armata di una singola Nazione, per la realizzazione di attività relative alla missione e/o a compiti assegnati a detta forza dallo Stato che l’ha inviata». A esplicitare ulteriormente la piena sovranità di Washington, la tabella annessa all’accordo con l’elenco delle infrastrutture di «proprietà ed uso esclusivo» USA a Niscemi: il sito di trasmissione e l’antenna a microonde; l’Helix House e l’antenna a bassa frequenza LF; un magazzino di stoccaggio; un edificio per la protezione antincendio; un serbatoio d’acqua; un’officina di manutenzione elettronica; 37 antenne ad alta frequenza HF.
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Difendiamo l’Artico da Shell e Gazprom

L’Artico è in pericolo. A minacciarlo è Shell che, dopo aver tentato di trivellare l’Alaska nel 2012 fallendo miseramente, ora punta alla Russia Artica. Il gigante del petrolio ha stipulato un accordo con Gazprom e il presidente russo Vladimir Putin per trivellare a queste latitudini estreme. Vogliamo denunciare i piani di Shell nell’Artico smascherando il tacito accordo stipulato con Gazprom. Lo facciamo con questo video, che apre la seconda fase della campagna.

Fonte:http://www.greenpeace.org/

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Sito in fase di costruzione

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